Serve una progettualità per la ripartenza, perché prima o poi la cassa integrazione e i bonus finiscono
Quando, nel corso della discussione generale sul Documento di Economia e Finanza, sottolineavo l’assenza in quel testo di una strategia per la fase post emergenziale, la mia preoccupazione era (ed è) esattamente quella del neopresidente di Confindustria Carlo Bonomi, esplicitata oggi in modo molto chiaro in una sua intervista: il rischio, cioè, che quando finiranno le risorse destinate alla cassa integrazione, al reddito di emergenza, ai bonus per i lavoratori autonomi e a tutti gli interventi straordinari di queste settimane, la situazione del nostro tessuto economico-produttivo sarà notevolmente compromessa, per mancanza di ordini e per non aver potuto effettuare gli investimenti necessari a reggere il passo con i nostri competitori sui mercati. Con la terribile conseguenza di un crollo dei posti di lavoro, ben superiore ai 500.000 stimati dal Governo nel 2021, che potrebbe verificarsi già dopo l’estate, facendoci precipitare in un’emergenza sociale drammatica.
E’ fondamentale pertanto infondere fiducia al nostro sistema produttivo, per consentirgli di ripartire da subito su basi solide: ecco perché Forza Italia ha predisposto un nutrito pacchetto di proposte per i prossimi provvedimenti, in cui alla liquidità necessaria per fronteggiare l’emergenza ha affiancato interventi per la semplificazione, per lo sblocco dei debiti della PA e, soprattutto, per un taglio ‘poderoso’ delle tasse. Proposte che mirano a favorire la libertà d’iniziativa e a incentivare l’impresa che crea valore per la nostra comunità nazionale, a scapito di un neointerventismo dello Stato in economia fuori dal tempo.