Classificare le Regioni sulle base del numero di vaccinazioni, superando l’indice RT

Superare il sistema di classificazione cromatica delle Regioni basato principalmente sull’indice di trasmissione RT, cioè di fatto sulla capacità di tracciamento dei contagi tramite i tamponi, e orientarsi sul numero dei vaccinati e, perché no, delle persone guarite: potrebbe essere questo l’indicatore di risultato utile di qui in avanti per definire l’allentamento o meno delle restrizioni nei singoli confini regionali, saggiando nel contempo il livello di fuoriuscita dalla crisi pandemica.

In questo modo, avremmo colorazioni territoriali più trasparenti, motivate e gradualmente più accettabili e leggere, e le Amministrazioni regionali sarebbero incentivate ad organizzare la campagna di distribuzione e somministrazione in modo rapido e capillare, coinvolgendo le strutture pubbliche e private, stipulando accordi con le farmacie e con le professionalità del comparto sanitario, nel solco di quanto già predisposto proprio in questi giorni dalla Regione Piemonte. Il tutto, con l’obiettivo di raggiungere l’immunità di gregge il prima possibile e ripristinare finalmente quel clima di fiducia che è alla base di ogni ripartenza e crescita economica.

Certo, andrà preventivamente risolto il tema non semplice dell’approvvigionamento del vaccino anti-Covid19 presso le varie case farmaceutiche produttrici. Un aspetto, quest’ultimo, in capo alla struttura commissariale nazionale, che sta già subendo ritardi e che, al momento, ci ha consentito di vaccinare appena il 2% di italiani, a fronte di altri Paesi che sono molto più avanti, con Israele che si pone nettamente in testa di questa speciale classifica con il suo 40% di vaccinati sul totale della popolazione. E lo stesso obiettivo di 6 milioni di italiani, cioè il 10% della popolazione fra over 80 e personale sanitario, previsto entro fine marzo 2021 dal piano vaccinale presentato da Arcuri nel dicembre scorso, dovrà essere aggiornato e migliorato.

Occorre pertanto fare ogni sforzo per centrare l’obiettivo di ridurre nettamente i tempi della campagna di vaccinazioni, impiegando le risorse economiche necessarie a tal fine e disponibili anche alla luce del nuovo scostamento di bilancio per l’anno 2021 di circa 32 miliardi, approvato ieri dal Parlamento all’unanimità da tutte le forze politiche.