PA, la ricostruzione dell’Italia parta da questo asset strategico
La ricostruzione deve partire dalle Istituzioni, a partire da quelle che operano più a stretto contatto con i cittadini e con le imprese: le amministrazioni pubbliche, dal comparto sanità alle forze dell’ordine, dagli enti territoriali alle articolazioni dello Stato sul territorio. E’ sulla valorizzazione di questo asset, composto da 3,2 milioni di donne e uomini, che si deve lavorare nei prossimi due/tre mesi per operare una delle riforme più importanti per poter disporre dei finanziamenti del Recovery Fund.
Sono quattro i pilastri del piano d’azione del Governo Draghi, illustrato oggi dal Ministro della PA Renato Brunetta nel corso dell’audizione congiunta con le Commissioni Affari Costituzionali e Lavoro del Senato e della Camera dei Deputati.
In primo luogo, una nuova modalità di accesso alla PA, attraverso un reclutamento più rapido che in poche settimane possa consentire di superare le criticità del mancato turn-over e, soprattutto, di integrare gli organici delle nostre Amministrazioni pubbliche per far fronte alla gestione del PNRR, magari attraverso specifici accordi con gli ordini professionali.
Poi, l’obiettivo di una “buona amministrazione”, attraverso un grande processo di semplificazione degli adempimenti, di ingegnerizzazione dei processi, di verifica dei risultati e di estensione del principio del silenzio-assenso.
Quindi, un investimento importante in termini di formazione professionale del capitale umano, per recuperare il gap che si è originato negli ultimi anni.
Infine, una vera digitalizzazione, intesa non come mera sostituzione di hardware, ma come un approccio basato sulle esigenze di cittadini e imprese, utilizzando le tecnologie più avanzate per ampliare la gamma dei servizi offerti dalla PA alla comunità nazionale.