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Il 21 marzo è la Giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti di mafia

Il 21 marzo è la Giornata della memoria e dell’impegno in ricordo di tutte le vittime innocenti di mafia.

Istituita in risposta al dolore di due madri, Saveria, madre di Roberto Antiochia, vittima di Cosa Nostra, e Carmela, madre di Antonino Montinaro, caposcorta di Giovanni Falcone. Non a caso il primo giorno di primavera, a simboleggiare la rinascita, il colore.

Una giornata che deve ricordare a ciascuno di noi l’impegno di chi si è battuto, e continua a battersi, per la legalità e per la giustizia sociale. Ma anche quante vite innocenti sono state spezzate, talvolta per la sola colpa di trovarsi “nel posto sbagliato al momento sbagliato”.

Quello che dobbiamo combattere, oltre alla mafia e alle sue infiltrazioni sempre più presenti anche in attività e imprese del nord, è la mentalità mafiosa. L’idea che con la forza si possano ottenere dei benefici materiali, la paura di denunciare chi si impone con sopraffazione, l’accettazione della violenza come modalità di rapporto interpersonale e sociale.

È un lavoro profondo, che coinvolge tutti e nessuno esclude, e che deve partire molto presto, dalle scuole, con il sostegno delle pubbliche amministrazioni, delle associazioni e del mondo politico nel suo insieme.

La giornata in ricordo delle vittime innocenti della mafia è un campanello di allarme, che deve risuonare tutti i giorni.

(In foto la scalinata di Vieste -FG-, fonte: Resto al Sud)