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Fisco, il servizio INPS inadeguato mette in seria difficoltà contribuenti e professionisti

A distanza di una settimana dalla prima scadenza relativa ai versamenti dei contributi previdenziali e assistenziali – sospesi con i provvedimenti che, via via, sono stati approvati per fronteggiare l’emergenza Covid – l’INPS non ha ancora aggiornato il suo portale rispetto a quanto disposto dall’articolo 97 del decreto agosto. 

Quando mancano solo sette giorni al 16 settembre, infatti, i professionisti non sono ancora in grado di optare per la rateizzazione più favorevole ai loro clienti-contribuenti, quella cioè che, introdotta appunto da qualche settimana con l’ultimo dl, consente il pagamento dell’acconto del 50% del dovuto in quattro rate entro il 2020, e il saldo del restante 50% nei ventiquattro mesi successivi. 

A tale inadempimento da parte di un’amministrazione pubblica, si somma anche il fatto che, sollecitati in tal senso tramite mail, telefonate e richieste di appuntamenti, il risultato finale sia solo un silenzio assordante. 

Abbiamo numerosi esempi di strutture pubbliche che con le disposizioni relative allo smart working hanno continuato ad erogare servizi alla collettività secondo standard adeguati: mi pare, al contrario, che l’INPS abbia performance molto deludenti, e il caso del mancato aggiornamento della procedura dei pagamenti rispetto ad una disposizione di legge non fa che confermarlo.