Intervento sulla piattoforma PA DIGITALE 2026
PA Digitale, Giacometto (FI): obiettivi ambiziosi da perseguire senza lasciare indietro nessuno
L’obiettivo che il Governo si è posto con PA Digitale 2026, la piattaforma che consente ai Comuni e alle amministrazioni pubbliche di richiedere i fondi del PNRR dedicati alla digitalizzazione, rendicontare l’avanzamento dei progetti e ricevere assistenza, è certamente ambizioso ma è un passaggio indispensabile per accelerare l’efficienza e la velocità dei servizi al cittadino. Dai passi in avanti sulla facilità di accesso dei siti internet dei Comuni, alla migrazione totale dei pagamenti verso la PA tramite PagoPA: il tutto, in un’unica piattaforma, che consentirà ai Comuni di attivare i servizi che ritengono prioritari. Una svolta decisiva, che coinvolge più di 22.000 pubbliche amministrazioni, e che va a vantaggio degli utenti-contribuenti. E che rappresenta uno degli obiettivi del PNRR, visto che l’80% dei Comuni dovrà registrare progressi entro il 2026.
Uno sforzo particolare andrà quindi riservato ai piccoli Comuni, che si trovano molto spesso in una condizione di maggiore difficoltà rispetto agli altri e i cui problemi di attuazione della digitalizzazione non possono prescindere da investimenti pubblici e privati sulla ramificazione della fibra ottica. Molti Comuni, penso ad esempio a quelli montani del Piemonte, ma non solo, lamentano il mancato avvio del servizio da parte delle compagnie dopo aver installato l’infrastruttura di base. Senza dimenticare il problema della carenza di personale, che dopo tanti anni di blocco del turnover si finalmente affrontando con grande determinazione.
Merito del Ministro Renato Brunetta, che ha dato avvio ad una grande operazione di reclutamento negli enti locali: ciò consentirà nuovi innesti di qualità che potranno fare la differenza, anche e soprattutto nei piccoli Comuni. A questo si aggiunge l’utile strumento della piattaforma Capacity Italy: un aiuto per gli enti locali su partecipazione e rendicontazione dei bandi PNRR, gestita da CDP Invitalia e Mediocredito. Parliamo di quasi 600 esperti al servizio dei Comuni. Uno degli aspetti più qualificanti dell’operazione di digitalizzazione del nostro Paese deve infatti proprio essere la capacità di raggiungere tutti i cittadini, grazie ad una pubblica amministrazione sempre più orientata ai risultati.