Nuova vita per le palazzine dell’ex Villaggio Olimpico
Sette palazzine dell’ex Villaggio Olimpico, che fino allo sgombero di 4 anni fa erano occupate abusivamente, oggi finalmente vivono una vita nuova di zecca: colorate e tecnologiche, ospitano un social housing con 160 alloggi e 400 posti letto, che ospiterà studenti universitari e giovani lavoratori in trasferta.
È stata inaugurata, sempre questa mattina, anche la cosiddetta “promenade” che parte dalla stazione del Lingotto e arriva in via Nizza, vicino al grattacielo della Regione che entro l’estate sarà popolato da duemila dipendenti. Un percorso di 700 metri, in parte coperto e illuminato a led, pensato per pedoni e ciclisti, per cittadini e turisti.
Una zona nevralgica della città – Lingotto, Nizza Millefonti, Mirafiori – nata, cresciuta, esplosa in epoca industriale, poi invecchiata e quasi intristita dalla fine del secolo scorso, torna faticosamente a nuova vita e guarda al futuro con ottimismo, anche perché i prossimi capitoli saranno – ce lo auguriamo – il Parco della Salute e, un po’ più in là, l’auspicata “rinascita” del Palazzo del Lavoro.
Sono tutte buone notizie, che vale la pena di rimarcare in giornate come questa. Senza però dimenticare un aspetto: il tempo che è stato impiegato per realizzare gli interventi che oggi, finalmente, sono stati affidati alla comunità torinese. Perché si tratta di una variabile che, purtroppo, non viene considerata, specie quando se ne “utilizza” una quantità in eccedenza rispetto alle previsioni iniziali. Ritardi che diventano un costo: sì, proprio il costo del tempo perso!
Bene, dunque, che la politica torinese (oggi in sinergia nei suoi massimi vertici regionali e comunali) abbia voluto e saputo portare a termine le opere inaugurate questa mattina. Meglio, però, se da domani i progetti – infrastrutturali e non solo – necessari per garantire nuovo sviluppo e nuova crescita socio-economica a Torino e al Piemonte verranno pensati e realizzati nei tempi previsti, e magari anche prima. Penso, per esempio, ai tempi di realizzazione della linea 2 della metropolitana e alle sue estensioni verso San Mauro Torinese-Pescarito e Orbassano: il fatto che il Governo abbia deciso di usare il cosiddetto “modello Genova” con la nomina di un commissario ad acta è un primo, importantissimo, passo per risparmiare tempo e ridurre i costi. Credo che la politica debba continuare a misurarsi sui programmi, certamente. Ma anche, e finalmente, in termini di execution.
(Fonte foto: La Stampa)