Riflettiamo sulla sicurezza delle nostre scuole
Era il 22 novembre 2008 quando Vito Scafidi, 17 anni, perse la vita sotto il crollo del controsoffitto della sua classe, al liceo Darwin di Rivoli. Da allora, 15 anni fa, il 22 novembre è la “Giornata nazionale per la sicurezza scolastica”. È una storia tragica che è rimasta nella memoria collettiva, di quelle che fanno esclamare a tutti, indistintamente: “Mai più!”
Ma è davvero così? Riporto qualche dato del XXI Rapporto sulla sicurezza delle scuole stilato dall’associazione Cittadinanzattiva: tra settembre 2022 e agosto 2023 ci sono stati 61 episodi di crolli e di criticità strutturali di vario genere nelle scuole italiane, di cui 5 nel nostro Piemonte. Quei crolli non hanno avuto, forse solo per fortuna, un esito tragico come quindici anni fa, ma il loro numero sta lì ad indicare una priorità da affrontare subito, trattandosi di un problema che deriva dalla vetustà degli edifici scolastici. Un terzo dei 588 docenti e dirigenti intervistati da Cittadinanzattiva ha segnalato situazioni di inadeguatezza rispetto alla sicurezza della propria scuola: tracce di umidità (42%) e infiltrazioni di acqua (33%), insieme a distacchi di intonaco (36%) e addirittura crepe (23%). I dati ufficiali non sono aggiornati, l’Anagrafe dell’edilizia scolastica (qui il link) è ferma al 2020-2021, le associazioni chiedono a gran voce “la ripresa degli incontri periodici dell’Osservatorio nazionale sull’edilizia scolastica perché eserciti il suo ruolo di indirizzo e coordinamento sia in relazione al PNRR che alla programmazione triennale ordinaria, che nella diffusione della cultura della sicurezza”. In questo quadro, bene che la Regione Piemonte fin dal 2010 si sia attivata con l’istituzione e l’implementazione della piattaforma ARES (acronimo che sta per Anagrafe Regionale Edilizia Scolastica), consentendo agli Enti locali e ai Dirigenti scolastici il monitoraggio dello stato di conservazione del patrimonio regionale di edilizia scolastica, di ogni ordine e grado.
Tornando ai fondi del PNRR (che si aggiungono ai cospicui fondi ministeriali): le risorse destinate all’edilizia scolastica e alle aule 4.0 ammontano complessivamente a 12,66 miliardi di euro. Per quanto riguarda la messa in sicurezza e riqualificazione delle scuole, nella programmazione iniziale erano previsti 3.400 progetti già in essere e 500 nuovi, per un impegno di spesa complessivo di 3,9 miliardi di euro. Ma l’aumento dei prezzi delle materie prime diminuirà il numero degli interventi, anche se i dettagli ancora non ci sono. Quanto alle nuove scuole, ne sono state approvate 212 (di cui 9 in Piemonte) sulle 543 domande pervenute.
Sì, questo post è un alert. La proposta per la messa in sicurezza delle scuole è molto semplice: servono risorse finanziarie, adesso, visto che su temi come questo non devono essere considerate differibili. Però, quando i soldi scarseggiano, si può anche usare la fantasia, come insegnavano le nonne in cucina. E allora, visto che messa in sicurezza e riqualificazione energetica vanno spesso di pari passo, nel senso che, se “tappo i buchi”, avrò meno dispersione di calore e più risparmio in bolletta, perché non coinvolgere le Energy Service Company, imprese private che anticipano i soldi dei lavori e si ripagano nel tempo con quei risparmi in bolletta, con gli enti pubblici a garanzia del buon funzionamento dell’operazione?
L’ho buttata giù a grandi linee, visto il contesto divulgativo, ma è un’idea che ritengo meriti un attento approfondimento.