E’ inaccettabile l’esclusione dei professionisti dai contributi al fondo perduto
Dalla lettura del testo – finalmente definitivo – del cosiddetto Decreto Rilancio abbiamo appreso che, con l’articolo 25, il Governo Conte ha disposto l’esclusione di tutti i professionisti iscritti agli ordini e ai collegi dai contributi a fondo perduto, previsti per gli autonomi e per le imprese che nel mese di aprile di quest’anno abbiano registrato un calo superiore a un terzo del fatturato rispetto allo stesso mese del 2019.
Perchè la sinistra vuole punire una categoria che conta 2,3 milioni di lavoratori, che hanno peraltro svolto un ruolo di cruciale utilità in questi mesi, accompagnando cittadini e aziende nella quantomai complessa burocrazia che continua a caratterizzare il rapporto dei cittadini e delle imprese con lo Stato?
Un ruolo riconosciuto dallo stesso Governo, che quando ne ha avuto bisogno ha incluso i professionisti nelle “categorie essenziali”. Essenziali solo finché servono, a quanto pare. E’ inaccettabile privare di un aiuto concreto una tra le fasce piu’ colpite da questa crisi, già penalizzata fortemente nel corso della quarantena con misure di supporto irrisorie.
Gli esponenti dell’attuale Governo si rendono conto che esistono migliaia di studi professionali che hanno importanti ricadute occupazionali sui propri territori? E’ urgente che si provveda ad eliminare questa esclusione, quanto mai errata nel principio e scorretta nella sua applicazione.