Diga Tournon, ne parlai nel 2007, SMAT la progetta per il 2029
Sui giornali di oggi, il presidente di SMAT, Paolo Romano, parla di “mancanza di lungimiranza” della politica a proposito della diga di Combanera, presso Viù: dopo 30 anni, ora finalmente, l’azienda riprende in mano il dossier, aggiornando il progetto originario del 1990 per poterla realizzare entro il 2029.
Tutto ciò mi fa tornare in mente una mia interrogazione in Consiglio Provinciale di 16 anni fa, esattamente il 27 febbraio 2007, puntualmente riportata dal bollettino di Palazzo Cisterna. In quella sede e con quell’atto sottolineavo non soltanto l’importanza, ma soprattutto la necessità della diga, come riserva di acqua potabile e per uso agricolo.
Ricordo le polemiche di allora, dei soliti “NO tutto”, che mi avevano accusato di volere un nuovo Vajont, senza peraltro che gli studi tecnici evidenziassero alcuna possibilità: in ciò appoggiati anche da forze politiche che oggi fortunatamente hanno cambiato idea. E ricordo pure che, nella risposta alla mia interrogazione, l’Assessore provinciale all’Ambiente Dorino Piras aveva avuto buon gioco nell’affermare che il progetto era stato stralciato dal Piano di Tutela delle Acque della Regione Piemonte, allora governata dalla Giunta Bresso. Dopo tanti anni fortunatamente qualcosa è cambiato, sia alla testa delle Istituzioni, sia nel modo di affrontare i problemi: sarebbe però auspicabile programmare le soluzioni per tempo, non solo occuparsi dell’emergenza.
Perché il tempo sarà pure galantuomo, ma quello perso non ce lo restituisce nessuno.
Leggi qui la mia interrogazione in Consiglio Provinciale del 27 febbraio 2007.