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Aumenti GTT: oltre a mettere in sicurezza i conti serviranno anche a mettere in sicurezza gli utenti?

Ieri il Consiglio comunale di Torino ha approvato la delibera voluta dalla Giunta Lo Russo che prevede l’aumento del costo dei biglietti giornalieri Gtt e della sosta a raso. Un aumento considerevole: il biglietto ordinario, quello valido per 1 corsa in metro e 100 minuti sulla rete di superficie, passa da 1,70 euro a 2 euro.
Probabilmente i conti in rosso di Gtt lo rendono inevitabile. Forse però sarebbe il caso di trovare una soluzione strutturale al bilancio della municipalizzata, magari attraverso l’ingresso di soci (e capitali) privati che abbiano reale potere decisionale nella gestione ordinaria.

C’è infatti il rischio che tali aumenti rappresentino una toppa temporanea e non risolutiva. Che paradossalmente disincentivino ancora di più l’utilizzo dei mezzi pubblici, con il conseguente peggioramento della qualità dell’aria e del traffico cittadino. E che, soprattutto, non garantiscano un miglioramento del servizio, in termini di passaggi, pulizia e sicurezza dei mezzi e delle strutture.
Non aumenterà soltanto il biglietto dei bus, ma anche il costo delle strisce blu, in tutte le zone e non solo quelle centrali. Quello che mi stupisce, però, è la mancanza di visione complessiva: se vogliamo che i cittadini e i pendolari scelgano di non usare l’auto, proviamo ad esempio ad offrire un interscambio che abbia senso. Cioè parcheggi a costo ragionevole e sicuri, con un tempo di spostamento verso il centro competitivo rispetto al mezzo privato e, soprattutto, uno standard di qualità del servizio che, purtroppo, oggi è ancora ben lungi dall’essere raggiunto.


Al di là di carcasse di auto cannibalizzate e abbandonate che incrementano la sensazione di disagio e riducono gli spazi disponibili nei cosiddetti parcheggi d’interscambio, fenomeno quest’ultimo di cui nessuno si occupa, quando basterebbe avviare le pratiche per la loro rimozione e demolizione, c’è da affrontare con un urgenza il tema della sicurezza di quei luoghi. E del diritto dei pendolari e degli utilizzatori (a pagamento) di non subire danni. Ad esempio, proprio ieri al parcheggio Stura (gestito sempre da Gtt) i “soliti ignoti” hanno sfondato i vetri di alcune auto, dopo che solo la settimana scorsa avevano rubato portiere e altri componenti, per alimentare il mercato nero del ricambio. Mi domando: ma le telecamere installate e in bella vista funzionano? Qualcuno le monitora durante la giornata e a seguito di denunce? Con gli aumenti delle tariffe, il Sindaco Lo Russo e la sua maggioranza vogliono “mettere in sicurezza” i conti Gtt.

Bene, si pongano anche l’obiettivo di “mettere in sicurezza” chi paga per parcheggiare negli stalli Gtt e subisce la beffa di essere preda di microcriminalità, furti e danneggiamenti alla proprietà privata. Va bene che l’ex amministratore delegato di Gtt dell’era Appendino Gianni Foti oggi in un’intervista al Corriere si vanta di aver “quasi azzerato” le spese per la vigilanza, da 2,4 milioni a 385 mila euro annui… credo però che si tratti di una scelta opinabile, che la nuova gestione dovrebbe rivalutare: perché in caso contrario il risultato sarà di avere sempre meno “clienti” paganti, a cominciare da quelli dei parcheggi di interscambio. Con tutto ciò che ne consegue, anche per il bilancio Gtt.