Sono nato il 1° luglio 1973 a Chieri, e risiedo da sempre tra Cavagnolo e Brusasco, dove ho le mie radici familiari. Mi sono sposato nel 2006 con Tiziana e nel novembre del 2012 sono diventato papà di Arianna. Ho frequentato le scuole elementari a Cavagnolo, le scuole medie a Brusasco e mi sono diplomato nel luglio 1992 al Liceo Scientifico “Isaac Newton” di Chivasso. Nell’anno accademico 1998/1999 mi sono laureato in Economia presso l’Università degli Studi di Torino.
È più facile trovare lavoro con una laurea in tasca: era facile intuirlo, lo conferma il report dell’Istat su livelli di istruzione su dati del 2022. [...]
Bisogna investire anche nella formazione professionale, perché è quella che, di fatto, riguarda le fasce più deboli
Ho fatto passare qualche giorno dal brutale omicidio di Giulia – a lei dedico un ricordo carico di affetto, da padre di una figlia un po’ più giovane, e alla sua famiglia un abbraccio pieno di solidarietà umana – per parlare di femminicidio, perché non mi piace rincorrere la cronaca. Alle reazioni di pancia, inevitabili di fronte a tragedie di questa portata, preferisco il ragionamento, quello che distingue – o dovrebbe distinguere – la politica dai tifosi.
Era il 22 novembre 2008 quando Vito Scafidi, 17 anni, perse la vita sotto il crollo del controsoffitto della sua classe, al liceo Darwin di Rivoli. Da allora, 15 anni fa, il 22 novembre è la “Giornata nazionale per la sicurezza scolastica”. È una storia tragica che è rimasta nella memoria collettiva, di quelle che fanno esclamare a tutti, indistintamente: “Mai più!”