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Chivasso, Hydrogen City del Piemonte. Crediamo nel progetto e lavoriamoci

Sull’ipotesi di Gigafactory a Scarmagno non ho potuto ancora conoscere i dettagli dell’operazione, che verranno resi pubblici nel pomeriggio odierno in Confindustria Canavese. Nè ho mai incontrato i promotori della Italvolt. Pertanto, a fronte dei pochi numeri cosiddetti “macro” resi pubblici, cioè l’entità dell’investimento previsto e il numero dei potenziali posti di lavoro, diventa difficile fare un raffronto con altre aree che avrebbero potuto ospitare un impianto produttivo del genere.

Aspetterei, dunque, il piano industriale per esprimermi sull’ipotesi che lo stesso sindaco di Chivasso Claudio Castello aveva lanciato nei mesi scorsi in merito ad un utilizzo in tal senso dell’area ex Lancia. Di certo, le dimensioni della Gigafactory, e quindi l’estensione dell’area necessaria, rappresentano una variabile da tenere in considerazione.

Ciò premesso, penso però che la competizione tra territori debba svolgersi anche rispetto alla vocazione che un territorio vuole darsi in termini di prospettiva, sfruttando le sue potenzialità e valorizzando i propri asset. In tal senso, tra le altre cose la Città di Chivasso è certamente da sempre un importante crocevia ferroviario.

E allora, vista la probabile affermazione nei prossimi anni dell’idrogeno green come energia per l’industria e per la mobilità, perché non pensare a Chivasso come luogo idoneo per la progettazione e la realizzazione di un centro per la produzione, lo stoccaggio e la distribuzione dell’idrogeno?

Questo innovativo sistema di alimentazione, infatti, trasformerà entro i prossimi dieci anni i servizi ferroviari del futuro, specie nelle regioni, come il Piemonte, in cui oggi si trovano numerose tratte ferroviarie non elettrificabili. Si pensi, a tal proposito, alle potenzialità di tanti collegamenti ferroviari esistenti, ma in alcuni casi sospesi da qualche anno, se si potesse abbandonare l’alimentazione a gasolio – che al momento caratterizza almeno un terzo dei treni in circolazione – e consentire l’ingresso di treni a idrogeno nel passante di Torino, in arrivo diretto da territori della seconda e terza cintura!

Chivasso, con la sua collocazione strategica nel reticolo ferroviario, potrebbe configurarsi come una vera e propria Hydrogen City, destinando a ciò l’area che si trova a nord-est della città, nei pressi di quella che dovrà essere la stazione AV Porta Canavese-Monferrato. E magari ipotizzando di realizzare qui anche il Centro Nazionale di Alta Tecnologia per l’Idrogeno, per il quale nei giorni scorsi l’Assessore regionale all’Ambiente Matteo Marnati ha candidato il Piemonte.