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Il rapporto tra i cittadini, la politica e le teorie del complotto

Secondo un recente sondaggio della SWG pubblicato su un quotidiano nazionale il 60% dei cittadini italiani pensa che “un’élite di poteri forti controlla il mondo”. Il rimanente 40% si divide fra chi ritiene che tale affermazione sia certamente falsa e fra chi qualche dubbio ce l’ha.

Ma se il mondo, l’Europa, la nostra Nazione, le Regioni, le Amministrazioni provinciali, le grandi Città, finanche il più piccolo dei Comuni sono governati da poteri forti e occulti, allora la Politica a che serve? E più modestamente il sottoscritto – che senza ombra di dubbio non è un potere forte né occulto – che ci sta a fare? Non saranno l’astensionismo, il sistema maggioritario senza preferenze, il rosatellum con una correzione di porcellum, il voto di scambio, le buche nelle strade, il trasformismo, l’ostruzionismo, il generalismo, a farci fuori: sarà il rafforzamento della convinzione che la politica non conti più nulla. Che ci sarà sempre un consesso di pochi “eletti”, anzi direi auto-cooptati, che determinerà i destini dei popoli. Altro che “ce lo chiede l’Europa”!

Secondo lo stesso sondaggio (i cui risultati vedete riprodotti nella foto), una proporzione molto ampia di italiani, tra il 15 e il 20%, è possibilista sull’affermazione che la terra sia piatta. Insomma, se vi guardate attorno adesso, più di una persona su sette di quelle che vi sono vicine non è sicura che la terra sia tonda e magari pensa che tutta la faccenda di Ferdinando Magellano, Amerigo Vespucci, Bartolomeo Diaz e di tutti gli altri che hanno compiuto il giro del mondo sia stata una mistificazione, orchestrata già allora per favorire la costruzione del Canale di Suez, forse a scapito della via della seta.

Che fare, dunque? Ci ridiamo su? Scrolliamo le spalle? Ce la prendiamo con i “poteri forti”, la scuola, l’Università, i partiti, i sindacati, facendo ingenuamente ciò che fanno tutti gli altri, imputando le responsabilità alla “società”? Insomma, scegliamo il disimpegno?

Oppure ci tiriamo su le maniche, politici in testa, e parliamo con le persone, anche a chi fra noi crede – e sono il 18% – che a governare siano i cosiddetti rettiliani? Che poi, perché potendo essere Leonardo da Vinci o Albert Einstein un rettiliano scelga di assumere le sembianze di Xi Jinping o Joe Biden è una domanda a cui vorrei avere prima o poi una risposta…

Il compito della politica è coinvolgere gli individui nei processi decisionali, contemperando interessi a volte contrapposti e spiegando le scelte, nell’interesse della comunità nazionale e locale: è così che un buon politico si dimostra degno della fiducia dei suoi concittadini. Perché se qualcuno preferisce credere ai rettiliani che a noi che ce ne occupiamo, a occhio mi pare che il problema sia di tutti. In primis, nostro.