E alla fine l’alibi della mirabile “analisi costi-benefici” venne meno…
Lo certifica in questa intervista su La Stampa odierna il prof. Marco Ponti, cioè il docente universitario incaricato da Toninelli per coordinare il gruppo tecnico istituto al MIT e finalizzato a valutare le grandi opere infrastrutturali necessarie per l’Italia, a cominciare dalla Torino-Lione.
Lui stesso, infatti, ammette “che la decisione finale, in democrazia, spetta alla politica. E la politica se ne deve assumere la responsabilità, SENZA DELEGARLA ALL’ANALISI COSTI-BENEFICI” (cit.)
Insomma, mesi e mesi di chiacchiere come arma di distrazione di massa, per stessa ammissione da parte di chi è stato coinvolto dall’attuale Ministro.
Per difendere il Piemonte dall’isolamento, #SITAV
Chi scrive, da tempo propone anche per il Piemonte una via simile a quella intrapresa da Veneto e Lombardia per ottenere maggiore autonomia dallo Stato centrale. Sia in termini di competenze, sia in fatto di gestione diretta della gran parte del gettito fiscale generato sul nostro territorio.
“Vuoi che alla Regione Piemonte siano attribuite alcune forme e condizioni particolari di autonomia?”
In caso di un referendum consultivo sull’autonomia – statutaria e fiscale, negli auspici di chi scrive – del Piemonte, il quesito posto ai cittadini piemontesi avrebbe potuto risuonare più o meno così. Dico “avrebbe potuto” perché purtroppo, qui come in altre parti d’Italia, questo obiettivo è ben lungi dall’essere raggiunto. Anzi, a dirla tutta in Piemonte non si è neppure iniziato a discuterne.
Gentile sindaca Appendino, egregio vicesindaco Marocco,
prima di tutto, confesso: ho a cuore l’ente che oggi si chiama Città Metropolitana di Torino, quell’ente cioè che per un romantico come il sottoscritto resta la “Provincia”.