Oggi è la giornata dedicata alle vittime della strada. In Italia, nel 2021, abbiamo purtroppo avuto circa 2900 morti e oltre 250mila feriti, con Cuneo al primo posto in questa triste classifica tra le province con il maggior numero di vittime.
Una delle cose che maggiormente mi lasciano perplesso del dibattito politico è la predisposizione a parlare per slogan, senza un approfondimento che dia sostanza alle proposte gettate nell’agone: avviene naturalmente in campagna elettorale, ahinoi, ma anche in altri periodi l’abitudine non viene meno.
Oggi, anniversario della strage Nassriya, ricordiamo i caduti militari e civili nelle missioni internazionali di pace.
Francesco Bagnaia, pilota chivassese della Ducati campione del Mondo in MotoGP, è una ventata di aria fresca per il nostro territorio: piazza d’Armi trasformata in una nuvola rossa, entusiasmo e orgoglio per Chivasso e il chivassese, la città e i cittadini protagonisti di telegiornali nazionali e internazionali.
Al di là del doveroso tributo a un campione in pista e fuori, come testimoniano le parole di tante persone che lo hanno conosciuto e seguito in questi anni, il mio auspicio è che il suo trionfo e il suo attaccamento al luogo in cui è cresciuto possano essere anche un volano economico per il nostro territorio. Lo avevo già proposto in tempi non sospetti e, a maggior ragione, lo ribadisco oggi: trasformare la pista dell’area ex-Lancia in un luogo attrattivo per gli appassionati e, perché no, per i giovani che vogliono seguire le orme di Pecco rappresenta sia un’opportunità per riqualificare una struttura storica della città, sia per rendere Chivasso più attrattiva e al centro di un progetto che si apre a molteplici possibilità di sviluppo, a partire da un rapporto stretto con l’Academy di Valentino Rossi di cui lo stesso Pecco Bagnaia è esponente. Sono davvero numerosi i motociclisti in cerca di una “casa” in cui perseguire in sicurezza la propria passione. Passione che li porta spesso nei motodromi fuori regione: a Chivasso, sarebbe la prima ed unica “casa” in Piemonte.
Bene, dunque, l’idea del Comune di Chivasso di gemellarsi con Tavullia, città natale di Valentino Rossi, ultimo campione del Mondo italiano prima di Bagnaia e suo mentore: è un’idea che certamente la presenza di ieri a Chivasso della sindaca della cittadina pesarese rafforza. Ma con la pista per motociclisti nell’area ex Lancia si potrebbe fare un passo in più, magari coinvolgendo la Regione Piemonte.
Lo sviluppo passa necessariamente dalla capacità di innovare, cogliendo le occasioni che si presentano, dalla passione per il proprio territorio e da un pizzico di capacità di sognare.
La Sanità piemontese dimostra spesso il suo valore, come nel caso dell’intervento che, alle Molinette, ha permesso di salvare una giovane donna rimuovendo un tumore di oltre 70 kg, ma non soltanto.
E’ ovvio che, se lo affermo, è perché sto per metterci un “ma”: in questo caso il “ma” è piuttosto grosso. E vale centinaia di milioni di euro. La Lombardia, infatti, incassa in un anno tra i 300 e i 500milioni di euro per pazienti che da altre regioni vanno a curarsi nelle sue strutture, mentre il Piemonte qualche (poche) decine, stando ai dati Agenas sulla mobilità sanitaria.
In Piemonte abbiamo tutte le migliori esperienze in campo sanitario, che ci possono consentire di diventare un modello per l’Italia. Lo siamo già per l’offerta di salute. Possiamo diventarlo anche in termini economici, perché ricerca sanitaria, scienza, alta tecnologia e istruzione generano un altissimo valore aggiunto per un territorio.
La sfida è la costruzione di un sistema che punti non solo alla qualità, ma anche all’attrattività del sistema sanitario piemontese, in modo da colmare questo gap enorme, più “promozionale” che tecnico, che ci separa dalla Lombardia, ma anche dall’Emilia Romagna, dalla Toscana, dal Veneto, dal Friuli e che ci pone al livello del Molise, con tutte le grandi differenze tra le due regioni, a cominciare dal numero di abitanti.
Guardate che non stiamo parlando solo di conti pubblici: parliamo di posti di lavoro, di denaro per la ricerca, di sviluppo del territorio. Comunque, avremo modo di tornare sull’argomento.